Siamo Melania e Andrea, una coppia trentenne nata e cresciuta in Brianza. Io amo la fotografia, guardare film tratti da storie vere e documentari, mi piace andare a correre o nuotare, stare in compagnia con gli amici e le avventure di ogni tipo. Le grandi passioni di Andrea sono invece il calcio e i viaggi.
Ci siamo sposati da poco e abbiamo deciso di sfruttare il viaggio di nozze per prendere parte a un progetto solidale all’estero. L’idea di fare volontariato ci è sempre piaciuta ma non conoscendo le dinamiche e l’effetto che avrebbe avuto su di noi (fisico e mentale), non abbiamo mai usato le nostre vacanze estive per questo tipo di progetto. Il viaggio di nozze ci sembrava invece l’occasione perfetta. Durante i 26 giorni che avevamo a disposizione, abbiamo infatti alternato l’impegno sociale al relax da classica “luna di miele”.
A dire il vero ci hanno dato più o meno tutti dei pazzi, perché solitamente il viaggio di nozze è considerato il momento per eccellenza in cui dedicarsi al dolce far niente. Il nostro periodo indonesiano è stato invece un po’ diverso: abbiamo conosciuto da vicino una popolazione sempre sorridente, altruista e disponibile, abbiamo mangiato insieme alla gente del posto e visto la vita quotidiana di chi abita a Bali. Allo stesso tempo ci siamo ritagliati dei momenti tutti per noi in cui siamo andati nei ristoranti più lussuosi e romantici e resort da favola. Insomma, siamo passati dal lavare i piatti dopo cena alle camere d’hotel con piscina privata. Abbiamo vissuto l’isola in tutti i modi possibili. Cosa c’è di più bello!?
Pensiamo infatti che durante il viaggio di nozze tante coppie girino come trottole e tornino stanche confondendo le città visitate. Noi abbiamo preferito avvicinarci alla popolazione, alla sua cultura e alle sue usanze, scoperto posti fantastici che rimarranno sempre impressi nel nostro cuore.
Tutto è stato possibile grazie ad Andrea, che ha scoperto per caso WEP leggendo un articolo in internet. La scelta della destinazione è stata subito appoggiata da entrambi: Bali era una meta che volevamo visitare non da normali turisti. Volevamo stare con la gente del posto, aiutarla nella quotidianità e il progetto Construction ci è parsa la formula che meglio rispondeva alle nostre esigenze.
L’idea del volontariato, i momenti stancanti e stressanti non ci hanno mai spaventati. A Bali abbiamo dormito per due settimane avvolti dal pareo perché il materasso era pieno di muffa causata dalla forte umidità e dalle piogge inaspettate; ciononostante ogni sera abbiamo riso di quel momento, insieme non ci abbattiamo mai. La voglia di divertirsi e di buttarsi in nuove avventure ci ha fatto innamorare uno dell’altra e non ci intimoriscono le situazioni scomode o i momenti difficili.
Poi, a dire il vero, non abbiamo riscontrato vere e proprie difficoltà. Durante le ore di lavoro abbiamo dato il massimo, ma si trattava pur sempre di due ore e mezza al giorno, niente di estremamente impegnativo; in più c’erano tanti giovani, quindi si lavorava sempre con il sorriso.
Il progetto ci ha permesso di acquisire un bagaglio culturale molto più ampio rispetto ai normali turisti ed è per questo che consiglierei questo tipo di viaggio a chiunque. Abbiamo incontrato anche una ragazzina con la madre: devono aver vissuto una bellissima esperienza insieme! L’età media dei volontari di solito è molto bassa, ma sarebbe bello che anche i più grandi partecipassero a queste iniziative. D’altra parte sono adatte a tutti.
La cosa che più ci è rimasta impressa? Il sorriso delle persone. Siamo rimasti piacevolmente colpiti anche dalla religione: Bali è l’unica isola indonesiana induista ma aperta a qualsiasi tipo di fede, festeggiano il Natale, chiedono rispetto durante il Ramadan e credono negli spiriti.
Melania e Andrea hanno partecipato a un Programma Construction in Indonesia. Se vuoi avere maggiori informazioni sui viaggi solidali: info@wep.it