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Grazie al bando ITACA una giovane ragazza del Nord Italia è riuscita a realizzare il suo sogno: scoprire una Paese straniero, conoscere una nuova cultura, sperimentare un sistema scolastico che favorisce anche la socializzazione. Il suo consiglio? Buttarsi e lasciarsi tutto alle spalle per un anno intero.

Home › Anno all’estero – L’esperienza di Morena in Canada

Sono Morena Chiavassa, ho 18 anni e vivo a Piasco un piccolo paesino di 3.000 abitanti in provincia di Cuneo. Frequento il Liceo delle Scienze Umane a indirizzo economico sociale. Quest'anno devo iniziare la classe quinta superiore. Mi piace molto la scuola che frequento ma non ho idee a proposito del mio futuro lavorativo. Mi piacerebbe lavorare all’aperto, a contatto con la gente e perché no, anche all’estero.

Vivere per un periodo in un Paese straniero è sempre stato un mio sogno ma, visti i costi non indifferenti, avevo abbandonato l'idea. Fino a quando mia mamma è venuta a sapere del bando ITACA/INPS. Abbiamo iniziato le pratiche molto velocemente e quando ho saputo di esser stata accettata ero davvero felice. Se non fosse stato per il bando ITACA/INPS non sarei partita, o forse sarei partita ma solo per un paio di mesi, non sicuramente per un anno.

Ho scelto di appoggiarmi a WEP perché una sede è a Torino, ne avevo sentito parlare molto bene e perché offre una larga gamma di Paesi tra cui scegliere.

Sono così riuscita a partire per il Canada. Ho vissuto e sono andata a scuola nella stessa città, Sarnia; è in Ontario e ha 75.000 abitanti. Ho scelto il distretto di Lampton Kent perché era vicino a uno dei cinque grandi laghi, era discretamente vicino a grandi città come Toronto, Detroit e Ottawa e perché speravo di avere una famiglia che mi portasse a visitare anche gli USA, sebbene il Canada mi interessasse di più.

Ho riscontrato le più grandi differenze soprattutto sulla mentalità delle persone: la mia famiglia e la società in generale sono molto più aperti all’accoglienza e alla tolleranza del diverso. Inoltre in Italia sono abituata ad andare in bici ovunque, mentre in Canada andare al supermercato in bicicletta è ritenuto un gesto da grandi atleti. Fortunatamente la mia famiglia era molto attenta al cibo, i miei genitori ospitanti cercavano di mangiare salutare anche se ovviamente la verdura era tutta congelata e talvolta molto condita e pronta per esser mangiata. Sono però partita per sperimentare qualcosa di diverso, non per fare le stesse cose che facevo in Italia.

A scuola in Canada mi sono trovata benissimo; ogni mattina si seguono le solite quattro materie per un l'intero quadrimestre, fatto che aiuta molto la memorizzazione perché passa solo un giorno tra una lezione e l’altra. I miei professori erano molto competenti e durante il pomeriggio e le pause pranzo potevo frequentare club e attività sportive, perfette per socializzare.

Facevo parte del coro e del LGBTQ club (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans, Queer), impegnato ad aiutare chiunque ad esprimere i propri sentimenti; l’intento era per favorire la tolleranza e l’accoglienza tra gli studenti. Facevo inoltre parte del mental health club in cui si parlava dei propri problemi e di depressione, e si poteva ricevere supporto sia dai compagni, sia dalla professoressa, che proponeva rimedi come giochi antistress o cibi particolari che aiutano il cervello ad essere “felice”.

Ho anche fatto uno sport diverso per ogni stagione: in autunno corsa campestre, in inverno wrestling e in primavera rugby, che è diventato il mio sport preferito.

Insomma, a tutti quelli che desiderano partire consiglio di non avere dubbi. È uno dei pochi momenti della vita in cui puoi lasciare tutto per un anno, senza perderci. Bisogna andare con la mente e il cuore aperto a tutto perché non si parte per trasformare la realtà degli altri nella propria ma per fare il contrario. Credo che partire renda più accogliente e tollerante rispetto alle diversità che ci sono nella società.

Grazie e in bocca al lupo per tutto!

 


Morena ha partecipato a un Programma scolastico in Canada. Se vuoi avere maggiori informazioni sull’Anno all’esteroinfo@wep.it

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